Maria (Graziella) Massari ha partecipato all’Autore dell’anno nell’edizione 2017, risultando finalista con il portfolio “A piscarìa

1. L’intervista

In 5 righe descriviti come fotografo

Sono Maria (Graziella) , originaria della Sicilia, risiedo adesso in un tranquillo borgo marchigiano. Da qualche anno mi sono avvicinata alla fotografia cogliendo alcune gratificazioni per me importanti. Mi piace viaggiare, conoscere gente e culture diverse, immortalare  situazioni che più mi emozionano.

Quando e come ti sei appassionato al mondo della fotografia e che posto occupa nella tua vita

Mi sono appassionata a questo mondo seguendo il mio compagno di vita. Partecipando a mostre, incontri ed eventi. Oggi la fotografia occupa gran parte dei miei spazi nelle lunghe giornate vacanziere.

Come si è evoluta la tua cultura fotografica: pratica, partecipazione a corsi, studio dei grandi autori, visite a mostre, ricerche sul web, libri di tecnica…

Ho seguito un corso di fotografia condotto da un bravo maestro che mi ha saputo trasmettere ancora più interesse.

Hai dei generi fotografici che prediligi o ti piace la fotografia a 360°? Se vuoi motiva la tua scelta

Fotografo ciò che mi colpisce ma prediligo il reportage.

Rapporto analogica/digitale e rapporto colore/bianconero, come ti muovi nei confronti degli eterni dilemmi di fondo che agitano la vita di un fotografo?

E’ vero che il mondo è a colori ma spesso preferisco il bianco e nero, che non distrae, che si concentra sulle forme, sulle espressioni, donando tranquillità visiva. Visto che fotografo da non molto scatto con reflex digitale

Partecipi alla vita di un fotoclub? Puoi motivare questa tua scelta? Cosa ti affascina delle attività collettive?

Si, frequento un fotoclub, luogo di condivisione e di confronto.

Come sei entrato nel mondo del portfolio fotografico e come vivi adesso queste esperienze?

Si inizia scattando singole foto, poi si ha voglia di spaziare, di creare un qualcosa di diverso, qualcosa di personale, fino ad arrivare ad interpretare una storia rendendola unica. Creare un portfolio è stata per me una bella esperienza da replicare.

Hai qualche progetto fotografico in gestazione e ce ne vuoi dare un accenno? (senza svelare troppo le tue idee)

Nessun progetto in programma, solo piccole idee.

In due righe pensa di voler convincere un amico a dedicarsi alla fotografia, cosa gli diresti?

Secondo me non si convince nessuno, ma se si prova anche solo un piccolo interesse consiglierei intanto di partecipare ad un corso base di fotografia.

2. La foto del cuore

Una foto del cuore non c’è, al momento, ma ve ne mostro una scattata durante il Viaggio in India. Il luogo, una fatiscente e caotica autostazione sulla strada per Agra. Il pullman che vedete era stracolmo ed una quindicina di persone sedevano addirittura sul tetto del veicolo.

3. Il portfolio

“A Piscaria”, caratteristico ed antico mercato del pesce, è uno spaccato della vita e della cultura della città  di Catania.  Tutte le mattine, nella vivace piazzetta, nel cuore del centro storico, si ritrova il vero calore, folklore e tipicità di una terra come la Sicilia.
Seguendo le tradizioni locali, pescivendoli e pescatori cercano di attirare l’acquirente con le loro urla e gesticolazioni, mentre altri sventrano e puliscono il pesce davanti gli occhi della gente.
Ragazzi passeggiano per il mercato proponendo l’acquisto di mazzetti di prezzemolo come fossero fiori tra il via vai di persone e carrelli.
Uno spettacolo unico da vedere anche se non si ha nulla da comprare.

4. Il commento

I mercati ittici nelle città di mare costituiscono da sempre uno dei simboli della tradizione, della vita, dell’economia delle città stesse.
In molti di questi mercati, nonostante norme, leggi, procedure HACCP e quant’altro, le tradizioni dei traffici popolari sopravvivono, lottando contro la sterilizzazione che il commercio globale cerca di attuare con – pur valide – motivazioni di ordine igienico-sanitario, ma avendo come fine ultimo quello della definitiva massificazione delle nostre abitudini alimentari, ad esclusivo vantaggio del commercio globalizzato.
I lavori come questo di Graziella Massari, oltre alla indubbia valenza fotografica, hanno il pregio di portare alla nostra attenzione spaccati di vita che, con il tempo, rischiano di scomparire per essere totalmente sostituiti dagli asettici cestelli dei supermercati.
Sembra di esserci caduti dentro “a piscarìa”, sembra di sentire le grida dei venditori, il profumo forte e penetrante del pesce, le voci, le grida della contrattazione dei prezzi.
In questo paesaggio emerge una ottima tecnica, che conta su una composizione stimolante ma sempre equilibrata, su vaste gamme monocromatiche e su profondità di campo che rendono protagonisti gli umani delle scene.
(Sauro Marini)

5. Dove trovate Maria (Graziella)