E’ la volta della fanese Raffaella Esposito, con un lavoro recentemente esposto a Piagge Terre Roveresche, segnalato alla nostra attenzione dal  DR Fiaf Teo Celani; il portfolio si intitola “Da lontano sembrano tutti normali

1. L’intervista

In 5 righe descriviti come fotografo/a

Esposito Raffaella nata a Fano nel 1962,

Quando e come ti sei appassionata al mondo della fotografia e che posto occupa nella tua vita

Fotografo per passione, mi libera la mente; mi sono interessata alla fotografia fin da piccola, seguendo il mio papà appassionato da sempre ( ancora uso le sue macchine ). Vorrei dedicare più tempo a questa passione, purtroppo non posso perché ho una piccola azienda che mi impegna per gran parte della giornata.
Comunque dedico alla fotografia quasi tutto il mio tempo libero.

Come si è evoluta la tua cultura fotografica: pratica, partecipazione a corsi, studio dei grandi autori, visite a mostre, ricerche sul web, libri di tecnica…

Da piccola guardavo mio padre armeggiare con rullini, macchine, ombre e luci, piano piano ho iniziato con un’analogica circa 35 anni fa, con un fai da te, poi ho seguito corsi base avanzati ecc ecc; appena mi si presenta l’occasione vado a mostre perché credo che sia importante vedere l’operato di artisti a tutti i livelli, ognuno ha da darci qualcosa di diverso.

Hai dei generi fotografici che prediligi o ti piace la fotografia a 360°? Se vuoi motiva la tua scelta

Amo il ritratto preferibilmente in bianco e nero, mi piace fermare degli attimi in cui le persone si muovono nella loro vita di tutti i giorni.

Rapporto analogica/digitale e rapporto colore/bianconero, come ti muovi nei confronti degli eterni dilemmi di fondo che agitano (scherzosamente) la vita di molti fotografi?

Dopo un periodo lungo in cui ho scattato con analogiche mi sono fermata, non accettavo il digitale; poi piano piano ho ripreso e non mi sono più fermata; amo il bianco e nero perché amo le luci e le ombre, il chiaro e lo scuro, ma scatto anche a colori!

Partecipi alla vita di un fotoclub? Puoi motivare questa tua scelta? Cosa ti affascina delle attività collettive?

Sono, insieme ad altre persone, socio fondatore di un fotoclub, perché mi piace condividere idee, discutere e scambiarsi opinioni, penso faccia crescere sempre.

Come ti poni nei confronti del portfolio fotografico e come vivi questa esperienza?

Un portfolio è il concludersi di un esperienza fotografica secondo me.
Vedi una situazione ti piace, immagini un progetto e vai!!

Hai qualche progetto fotografico in gestazione e ce ne vuoi dare un accenno? (senza svelare troppo le tue idee)

Progetti nuovi sono sempre in cantiere, mai fermarsi, impossibile, trovi spunti ovunque basta guardarsi intorno!!

In due righe pensa di voler convincere un amico a dedicarsi alla fotografia, cosa gli diresti?

La fotografia ti apre la mente, fa si che tu possa guardarti intorno, soffermandoti su elementi o soggetti che ti diano visibilmente qualcosa .

2. Il portfolio

Il lavoro che pubblichiamo è stato esposto in questa estate 2018 a Piagge Terre Roveresche (PU).  Raffaella ha seguito i lavori di una compagnia teatrale amatoriale in una rappresentazione imperniata sul tema della infermità mentale, realizzando il portfolio durante una sessione a porte chiuse, con gli attori che si sono mossi appositamente per lei.
Ne è nato questo interessantissimo lavoro che ci è parso più che degno di essere pubblicato e visto. (ndr)

3. La foto del cuore

Raffaella non ha segnalato o inviato una sua foto del cuore; ho pensato allora di inserire uno scatto che la ritrae proprio alla mostra a Piagge, perchè mi sembra che – per quel poco che so – rappresenti appieno lei, i suoi modi gentili,  la sua disponibilità a parlare della fotografia e dei suoi lavori.

4. Dove trovate Raffaella

Facebook: https://www.facebook.com/raffaella.esposito.94