Carmelo Imbrogno è un altro degli amici fotoamatori che hanno resistito a lungo prima di cedere agli inviti per far pubblicare un loro lavoro. Ma alla fine sono cadute le resistenze e finalmente siamo in grado di portare alla vostra attenzione questa serie di scatti in bianconero davvero intriganti, ironici, dei B&W che parlano.
E ora che li abbiamo davanti agli occhi siamo convinti che è valsa la pena di insistere così a lungo. Diteci voi se abbiamo fatto bene o no.

– L’intervista

In 5 righe descriviti come fotografo

Mi imbarazza il termine “fotografo”, secondo me, identifica qualcosa di professionale, “fotoamatore” mi piace di più ed è più consono al mio essere (semplice), sicuramente mi piace riempire il tempo libero con la raccolta di istanti di vita, fermare attimi irripetibili, anche banali se vogliamo, a volte ci riesco a volte no. Sicuramente parto dall’idea di rimanere il più semplice possibile, non voler essere originale a tutti i costi.

Quando e come ti sei appassionato/a al mondo della fotografia e che posto occupa nella tua vita

Da ragazzino mi è sempre piaciuto collezionare foto di amici, foto di famiglia, le foto delle vacanze estive, al tempo avevo una semplice fotocamera zoom a pellicola, tutto automatico (che ansia l’attesa dello sviluppo e della stampa, per un adolescente). Dopo molti anni, è ripartito tutto, da quando mi hanno regalato una bridge digitale, a cui è seguita l’iscrizione ad un circolo fotografico. Qui, ho imparato le regole di base per ogni fotoamatore e mi sono esercitato tanto, ho osservato tanto, cercando di applicare tutto quello che ho visto, quello che ho letto e quello di cui mi hanno parlato ed è sempre tutto in divenire, non si finisce mai di imparare.

Come si è evoluta la tua cultura fotografica: pratica, partecipazione a corsi, studio dei grandi autori, visite a mostre, ricerche sul web, libri di tecnica……

Per un paio di anni, ho seguito dei corsi di fotografia, iscrivendomi in un circolo fotografico, da li ho scattato tanto per imparare un po’ di composizione, ho iniziato a visitare le mostre, leggere un po’ di storia della fotografia e di chi la storia della fotografia l’ha fatta, comprato libri e manuali, sicuramente di aiuto per la mia crescita, il web poi, essendo una biblioteca infinita, ha fatto il resto.

Hai dei generi fotografici che prediligi o ti piace la fotografia a 360°? Se vuoi motiva la tua scelta

Cerco di fotografare ciò che mi appassiona, la quotidianità mi piace tanto, cerco di impegnarmi in ciò che non conosco.

Rapporto analogica/digitale e rapporto colore/bianconero, come ti muovi nei confronti degli eterni dilemmi di fondo che agitano (scherzosamente) la vita di molti fotografi?

Ho iniziato, da piccolo, con fotocamere analogiche, ma senza pretese, dopo tanto digitale, ho ripreso a fotografare a pellicola, anche per riprendere a stampare le foto. Adoro il bianco e nero perché penso sia la forma più adatta a rappresentare quello che vedo e, di conseguenza, sento. L’importante, però, è sempre il contenuto.

Partecipi alla vita di un fotoclub? Puoi motivare questa tua scelta? Cosa ti affascina delle attività collettive?

Al momento non faccio parte di nessun circolo, per adesso leggo, osservo e imparo.

Come ti poni nei confronti del portfolio fotografico e come vivi questa esperienza?

Non ho ancora avuto modo di affrontarlo, in futuro, dovesse capitare l’occasione, chissà?

Hai qualche progetto fotografico in gestazione e ce ne vuoi dare un accenno?

Non ho particolari progetti fotografici, esco di casa e fotografo un po’ di tutto.
In due righe pensa di voler convincere un amico a dedicarsi alla fotografia, cosa gli diresti?
La Fotografia mi ha dato modo di condividere una passione, di uscire a fare semplicemente una passeggiata, che sia in montagna o al mare, da solo o in compagnia…per me, è sempre stimolante.

– Il portfolio