
Nato a Pisa il 24 Febbraio del 1951, dopo il conseguimento della Laurea in Scienze dell’Informazione, nell’ottobre del 1975 inizio a lavorare presso l’Università degli Studi di Ancona, poi diventata Università Politecnica delle Marche. Dal 1990 al 2010 mi occupo dell’informatizzazione dell’Ateneo sia per quanto riguarda gli aspetti amministrativi che di ricerca. Dal 2010, arrivato alla pensione, riesco a coltivare con maggiore costanza la mia principale passione: la fotografia. L’incontro del mondo digitale con quello fotografico diventa poi il motore che spinge la mia passione nel settore della post-produzione per la realizzazione di immagini artistiche di stampo pittorico.
– L’intervista
In 5 righe descriviti come fotografo
Amo la fotografia in ognuna delle sue forme espressive con particolare attenzione alla fotografia di strada, che consente di catturare immagini di vita quotidiana, e a quella paesaggistica per immortalare le bellezze della natura. La passione per l’arte e per la pittura mi hanno spinto nel mondo della prostproduzione per la realizzazione di immagini artistiche.
Quando e come ti sei appassionato al mondo della fotografia e che posto occupa nella tua vita?
La passione nasce da adolescente quando, ricevuta in regalo un piccola macchinetta interamente in plastica, iniziai a scattare foto dal terrazzo della mia cameretta riprendendo scene di vita quotidiana nel crocevia sottostante. La passione da hobby diventa l’attività principale delle mie giornate dopo aver lasciato il lavoro.
Come si è evoluta la tua cultura fotografica
Principalmente da autodidatta prima attraverso qualche libro di tecnica fotografica, poi con l’evoluzione di internet e del web, attraverso pubblicazioni on line ed infine con l’approdo in un circolo fotografico, Crua-Scattoflessibile, con qualche corso ed il confronto con i soci del circolo.
Hai dei generi fotografici che prediligi o ti piace la fotografia a 360° ?
Sostanzialmente, essendo molto curioso, sono attratto dalla fotografia a 360° e cerco di sperimentare, a volte con scarso successo, i vari generi fotografici anche se non amo molto la fotografia di studio. Ultimamente amo molto i genere paesaggistico e ICM (Intentional Camera Movement) che consentono di avvicinare la fotografia alla pittura.
Rapporto analogica/digitale e rapporto colore/bianconero, come ti muovi nei confronti degli eterni dilemmi di fondo che agitano (scherzosamente) la vita di molti fotografi?
Essendo uno dei primi laureati in Italia nel settore dell’informatica, ma anche dopo aver sperimentato sia l’analogico con conseguente processo di stampa su carta e in diapositiva, non ho alcun dubbio per quanto riguarda le mie preferenze: digitale sempre. Al contrario invece non ho mai abbandonato la passione per il bianco e nero che sfrutto per alcuni generi che secondo me sono l’ideale per la realizzazione di immagini di un certo valore. In buona sostanza comunque questi dilemmi non hanno mai turbato i miei sogni.
Partecipi alla vita di un fotoclub ? Cosa ti affascina delle attività collettive ?
Da qualche anno faccio parte del circolo Crua – Scattoflessibile, un’esperienza interessante soprattutto per il confronto con altri fotografi amatoriali che contribuisce ad accrescere le proprie competenze oltre che il proprio modo di vedere la fotografia. Rimane poi il fatto che quando vado in giro a fare qualche scatto preferisco sostanzialmente farlo da solo che in gruppo.
Come ti poni nei confronti del portfolio fotografico e come vivi questa esperienza?
Ho affrontato solo a posteriori un progetto fotografico che si possa poi definire un portfolio. Dopo aver incontrato quasi per caso la post-produzione tramite l’utilizzo di texture per la realizzazione di immagine pittoriche a partire da uno scatto, rivedendo a posteriori alcune immagini realizzate mi sono messo a tavolino cercando di capire che genere di scatti effettuare da sottoporre poi a texture varie. In quel caso è nato il mio primo portfolio. L’esperienza è sicuramente positiva in quanto costringe il fotografo non più a “gironzolare” con la sua macchina e scattare più o meno a caso, ma lo costringe ad elaborare un progetto individuando gli scatti da effettuare sulla base del messaggio che si intende proporre.
Hai qualche progetto fotografico in gestazione e ce ne vuoi dare un accenno ?
Dopo aver iniziato a indagare le tecnica ICM (Intentional Camera Movement) mi sono imbattuto in una tecnica messa a punto da Pep Ventosa che prevede multiscatti ad un soggetto su 360 gradi. Questa sarà il mio prossimo campo di indagine fotografica.
In due righe pensa di voler convincere un amico a dedicarsi alla fotografia, cosa gli diresti ?
Oggi non c’è bisogno: sono tutti fotografi o megli “smartfotografi”
La foto del cuore
E’ una foto scattata in Val d’Orcia che oltre a ricordarmi la mia terra di origine, la Toscana, è la prima che sono riuscito ad ottenere applicando la texture che mi ha dato proprio la sensazione di aver dato vita ad un quadro. A volte mi sono cimentato nella pittura con scarsissimi risultati data la mia totale inabilità al disegno. Iniziando a provare con la post-produzione tramite texture questa foto è stata la prima immagine che mi ha soddisfatto dal punto di vista del risultato.
Il lavoro pubblicato
Le foto pubblicate sono relative al filone pittorico ed ai primi tentativi di ICM.
Texture – La tecnica per ottenere immagini pittoriche è di per se abbastanza semplice: si tratta di prendere lo scatto e “fonderla”con una o più texture adeguate per ottenere l’effetto pittorico. La difficoltà sta quindi nel trovate delle texture adeguate allo scopo. Mentre i primi scatti erano effettuati in maniera casuali, in seguito la tecnica è diventata più sceintifica e sono andato quindi alla ricerca della immagine giusta per ottenre il risultato desiderato, proprio come un pittore che si mette davanti alla tela con una idea precisa del quadro da realizare.
ICM Intentional Camera Movement – Questa tecnica consiste nel muovere intenzionalmente la fotocamera durante lo scatto. In questo caso è necessaro agire sui tempi di scatto che devono essere abbastanza lunghi ma non troppo altrimenti si rischia di ottenere immagini senza senso. L’uso di filtri ND in questo caso è obbligatorio per poter allungare i tempi di scatto. I primi risultati ottenuti sono incoraggianti sempre nell’ottica di ottenere immagini di tipo pittorico. La fantasia in questo caso si estrinseca nel movimento da dare alla fotocamera per ottenere un risultato artistico.
– Dove trovate Edoardo
Sito web: http://www.paroleimmagini.org
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/edoardo.pisani.9
Instagram: https://www.instagram.com/seaman51/
Flickr: http://www.flickr.com/photos/vitaperimmagini
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