Maurizio Silvestrini è una delle colonne del Circolo fotografico AVIS Giacomelli BFI di Osimo, un altro “resistente” che prima di cedere e accettare di far pubblicare suoi scatti su MarcheFotografia mi ha fatto sudare le canoniche sette camicie. Maurizio è un fotoamatore che si fa apprezzare molto, e che, a dispetto della ritrosia a mettere in mostra le proprie immagini, possiede un bagaglio di competenze e di lavori di notevole spessore, come potrete apprezzare anche nel portfolio “Scatti Dorici” che ha voluto offrire alla nostra visione.

L’intervista

In 5 righe descriviti come fotografo

Già la parola fotografo mi mette a disagio perché mi vedo molto di più come un curioso con una macchinetta fotografica in mano che cerca di “fermare” alcuni momenti di quello che vede intorno a sé.

Quando e come ti sei appassionato/a al mondo della fotografia e che posto occupa nella tua vita

In passato scattavo qualcosa quando capitava con una Bencini Koroll 2 che avevo a casa, in seguito una compattina a pellicola ma è stato nel 2005 che per un viaggio in Ruanda (Africa centrale) ho acquistato la prima macchinetta fotografica digitale ed al rientro dal viaggio ho deciso di partecipare ad un corso di fotografia al Circolo Fotografico “Mario Giacomelli” di Osimo tenuto da Gioacchino Castellani e Primo Finocchi e da quel corso ho sempre fequentato assiduamente la vita del Circolo fotografico.

Come si è evoluta la tua cultura fotografica: pratica, partecipazione a corsi, studio dei grandi autori, visite a mostre, ricerche sul web, libri di tecnica…

Negli anni la mia passione per la fotografia è sempre aumentata e mi ha spinto ad essere in continua ricerca di migliorare la mia tecnica e la mia conoscenza dei grandi autori del passato e del presente e quando possibile partecipare a corsi, workshop ed incontri con altri autori per apprendere sempre qualcosa di nuovo e di utile.

Hai dei generi fotografici che prediligi o ti piace la fotografia a 360°? Se vuoi motiva la tua scelta

Mi piace fotografare e sperimentare a 360° anche se ultimamente mi sto dedicando in maniera particolare a generi fotografici che vanno dal ritratto al reportage e la fotografia di strada ed in pratica quella fotografia che in un modo o nell’altro possa raccontare qualche storia.

Rapporto analogica/digitale e rapporto colore/bianconero, come ti muovi nei confronti degli eterni dilemmi di fondo che agitano (scherzosamente) la vita di molti fotografi?

Ormai questi due dilemmi fanno parte integrante della vita di ogni “fotografo” ed animano ore ed ore di discussione. Per me la fotografia analogica resta sempre il punto di riferimento della fotografia ma al passo con i tempi non si può negare che il digitale ha semplificato sicuramente la vita di tutti noi che ci divertiamo a scattare foto. Per quello che riguarda il colore/bianconero non c’è per me uno stile predominante e mi accorgo che scelgo l’una o l’altra tecnica in base ai periodi, umori o tipologia di fotografia che scatto.

Partecipi alla vita di un fotoclub? Puoi motivare questa tua scelta? Cosa ti affascina delle attività collettive?

Come già accennato sopra, dalla partecipazione ad un corso di fotografia nel 2005, ho sempre frequentato attivamente la vita del Circolo fotografico AVIS “Mario Giacomelli” di Osimo fino a ricoprirne in dei periodi anche la carica si consigliere e vice Presidente. Per questa passione ritengo fondamentale frequentare ambienti dove si parla di fotografia e ci si confronta in maniera costruttiva ed essere sempre alla ricerca di migliorarsi ascoltando e prendendo spunto anche dagli altri.

Come ti poni nei confronti del portfolio fotografico e come vivi questa esperienza?

Sicuramente presentare un portfolio fotografico è la maniera migliore di presentarsi agli altri per descrivere il proprio stile e modo di fotografare.

Hai qualche progetto fotografico in gestazione e ce ne vuoi dare un accenno?

Per adesso solo qualche idea in testa ma niente di concreto per iniziare.

In due righe pensa di voler convincere un amico a dedicarsi alla fotografia, cosa gli diresti?

Ad un amico direi di prendere una macchina fotografica in mano ed accompagnarmi a fare qualche scatto per scoprire come quello strumento possa riuscire ad avvicinarti alle persone e raccontare qualcosa.

Il portfolio

Nel tempo muoversi con una macchinetta fotografica in mano porta a raccogliere una serie di fotografie.
Con questa raccolta di foto in bianco e nero racconto alcuni scorci di Ancona tra il porto e poco lontano, con l’intento quando possibile di inserire negli scatti la figura umana per dare vita alla staticità delle immagini.

Dove trovi Maurizio

– Il suo sito personale
– La sua pagina Facebook
– La sua pagina Instagram