Mario Massini. Jesino di nascita, Maceratese di adozione, da sempre attratto dalla fotografia senza mai avere avuto il tempo per praticarla consapevolmente, impegnato nella promozione e vendita di prodotti e medicinali veterinari in giro per regione … devo correre e produrre.
Gli anni passano e l’attrazione si trasforma in necessità: sento importante dar corpo alla passione.
Perciò nel 2018 mi iscrivo alla Fototeca Comunale di Morrovalle e seguo due corsi di fotografia: il primo sulla creatività, il secondo sulla foto narrazione. Inizia così il mio percorso fotografico.
La fotografia per me oggi rappresenta un’opportunità per raccontare e per raccontarmi; è andare incontro alle cose e alle persone con i miei sentimenti e ritrovare in ciò che mi circonda e mi colpisce il mio vissuto; è il luogo della mia intima libertà dove, senza stereotipi e condizionamenti, riesco ad imprimere in un click l’attimo che il mio cuore vede.

Il portfolio

Vi presento “Riflessioni da covid”: una serie di foto scattate a Civitanova dopo il lockdown. Mentre passeggio aspettando mia moglie, mi attrae un muro sul quale sono incollati dei vecchi manifesti ormai logorati dal tempo. Penso al Covid che, come il muro che ho davanti, divide, separa, nasconde la visione, evoca invalicabilità e inquietanti immobilità e un’insopportabile distanza. Solo l’immaginazione valica quella barriera e colma il vuoto non solo visivo. Il muro diventa così uno schermo sul quale l’inconscio proietta immagini, metafora della nostra quotidianità: vite improvvisamente stravolte, volti attoniti e increduli che fanno capolino tra gli strappi della carta, quella carta che come un velo copre e accarezza il volto,
Ma quegli strappi e brandelli a poco a poco si staccheranno dal muro e sarà tempo di ricomporre il mosaico del nostro quotidiano; quel muro prima o poi ospiterà nuovi manifesti, nuovi colori, nuovi sguardi e la distanza e l’immobilità avranno una fine.

Il commento

Dallo scoppio della pandemia, oltre due anni fa, abbiamo visto decine di lavori fotografici, molti intensi e toccanti, imperniati sul Covid, sulle vicende delle persone colpite, sulle nostre città deserte, sulle immagini delle nostre abitazioni divenute prigioni. Ma devo dire che queste “Riflessioni da Covid”, il lavoro di Mario Massini qui presentato, si distacca in modo profondo dal filo conduttore di molti di quei lavori. Un lavoro frutto di una sinergia immagine/testo, che ha consentito a Mario di creare un intenso portfolio. Partendo dalla grafica astratta di manifesti strappati, e accompagnando le immagini con concetti asciutti e rapidi, perfettamente intonati alla parte visuale, ne è uscita una storia solida, non banale, ma che anzi sollecita la riflessione sulle nostre storie, così profondamente toccate da questa esperienza globale. (Sauro Marini)

La foto del cuore

“Aisha” è la foto del cuore, simbolo del mio pensiero, di quanto già esposto sopra. Dall’incontro fortuito tra i soggetti inquadrati e il mio cuore nasce questa visione: una mamma e i suoi ragazzi procedono per la loro strada, io li seguo con l’obiettivo e ne assecondo il cammino. Il mio cuore vede Aisha e i suoi ragazzi, la consuetudine tre girasoli rinsecchiti … vedere oltre le apparenze.