Ci sono amici fotoamatori che resistono per lungo tempo alle mie avances per pubblicare un loro lavoro fotografico su questi spazi.
Pochissimi sono i casi di rifiuto motivati da snobismo o da senso di superiorità nel non voler far parte di una esperienza così amatoriale e di pura passione.
La maggior parte di loro lo fa per un senso di modestia, di poca dimestichezza nel voler mettere in mostra i loro lavori.
Gianna fa parte di questi “inconsapevoli” ottimi fotoamatori.
L’ho corteggiata (fotograficamente) per un po’ di tempo perchè le sue foto sui social avevano attirato la mia attenzione; in un mare di stupendi scatti, spesso accompagnati da versi intensi che accompagnano il lavoro visuale, questo lavoro mi aveva profondamente colpito e alla fine siamo giunti al traguardo della pubblicazione, sicuramente per me, ma spero anche per lei.
Spero che questo lavoro vi piaccia come è piaciuto a me (sm)

Bio

Non amo parlare di me, le definizioni mi sono sempre state strette. Fotografo da tanto tempo, ma non sono una fotografa. Ho iniziato per scommessa con la pellicola e una super spartana Zenith per poi accorgermi di aver trovato nella fotografia quello che cercavo da tempo: una forma diversa di linguaggio e di comunicazione che si legava, o meglio, si fondeva con il mio amore per la scrittura. Di entrambe le passioni non ho fatto mestiere, solo in questo modo ho potuto esercitare entrambi in piena libertà, per puro piacere e per personale ricerca. Una grande fortuna per me e per il mio modo di essere.
Quello che mi muove nella fotografia come nella poesia è la necessità di dare corpo alla mia visione della realtà. D’altra parte sia l’una che l’altra non possono che essere una interpretazione personale, intima e asciutta della percezione del mondo.

Il portfolio

If pain for peace prepares

Quale mondo, quale futuro stiamo lasciando ai giovani? La loro è una eredità pesante fatta di una dissennata propensione alla violenza, alle guerre, di sfruttamento scellerato di tutte le risorse e le bellezze del pianeta che abitiamo, di isolamento di una lunghissima pandemia, non ultimo di una importante crisi economica che segue ad un’altra di pari gravità.
Noi adulti siamo i carnefici, i giovani le vittime. Loro gli innocenti, noi i colpevoli.
Noi continuiamo ad essere attaccati alla materia, loro aspirano al cielo. Nonostante tutto, nonostante noi.

E tu mantieni l’attimo soltanto, la gabbia chiusa, l’angelo
col fiato rotto in ogni gola, pensa nuovamente
questo guarire in trasparenza dove il cielo
sa il credo del tuo dolore e cedi alla miseria alata,
già ti devasti.”
(Silvia Bre)

Modella: Francesca Bozza
Ringraziamenti per la collaborazione a Paolo Emilio Greco e Jacopo Piano

Dove trovi Gianna

Instagram – https://www.instagram.com/gianna_piano/?hl=it